agosto, 2024
Dettagli evento
Parlare del Monte Fior ti riporta senza dubbio alle vicende narrate da Emilio Lussu nel famoso libro “Un Anno sull’Altopiano”. Il Lussu fu un capitano della Brigata Sassari che combattè eroicamente sul nostro Altopiano
Dettagli evento
Parlare del Monte Fior ti riporta senza dubbio alle vicende narrate da Emilio Lussu nel famoso libro “Un Anno sull’Altopiano”.
Il Lussu fu un capitano della Brigata Sassari che combattè eroicamente sul nostro Altopiano nel grande conflitto bellico e particolarmente nel 1917 proprio nell’acroforo del Monte Fior e Castelgomberto. Su queste vicende venne prodotto un film di Francesco Rosi recitato da Gian Maria Volontè intitolato “Uomini contro”.
Questo itinerario è davvero bellissimo. È destinato ad un pubblico eterogeneo ed è di media difficoltà. Oltre alle trincee scavate nella montagna, recentemente riportate alla situazione dell’epoca, si vedranno le famose “Città di roccia” formazioni stratificate calcaree di bellezza unica. Durata del percorso circa tre ore.
L’INIZIO DELL’ESCURSIONE si raggiunge passando da Asiago verso Gallio e proseguendo in direzione nord per la strada che conduce alla stazione sciistica Melette. Proseguendo oltre si raggiunge il centro fondo Campomulo, famoso per i suoi 130 chilometri di piste da fondo, e superatolo di poche centinaia di metri si imbocca sulla sinistra una strada sterrata in buone condizioni che scavalca il monte Meletta e raggiunge, dopo circa tre chilometri, la Malga Slapeur. In questa malga si produce un ottimo pecorino.
Proprio a fianco della malga inizia il percorso, facile da individuare perchè perfettamente segnato dai passi degli escursionisti e dalle tabelle in ferro che lo arricchiscono con passi tratti dai numerosi libri di guerra italiani e bosniaci che narrano di quelle tragiche giornate.
Per tutti coloro che leggeranno, la reazione sarà quella di constatare come se, anche da due parti diverse e nemiche del fronte, i sentimenti fossero gli stessi di paura, disagio e sconforto nell’affrontare battaglie mortali senza conoscerne il motivo.
Dopo circa mezz’ora di cammino si raggiunge la selletta Caviglia, punto di partenza della bellissima trincea che raggiunge la vetta del Monte Castel Gomberto. Da qui si entra nella trincea, recentemente ripristinata e, come fosse un sentiero scavato nella roccia, ci si inerpica per una decina di minuti fino a raggiungere la cima del monte sulla quale è stato costruito un monumento commemorativo al generale Euclide Turba, che su quelle cime perse la vita in combattimento nel novembre del ’17.
Da qui il percorso prosegue ritornando a selletta Caviglia e continuando a fianco della trincea italiana che sale fino alla cima del Monte Fior. Interessante è vedere come la prima linea sulla sponda occidentale del monte sia stata collegata alle retrovie da gallerie che perforano il monte, offrendo riparo ai cambi di guardia necessari durante i combattimenti.
Giunti sulla vetta, una targa in ferro riporta un bellissimo episodio di “Un anno sull’Altopiano” che citiamo testualmente:
“Nelle posizioni nemiche notai un fermento insolito. Che avveniva? I battaglioni s’agitavano, urlando, salutavano. Tutta la massa come un sol uomo si levò in piedi e un’acclamazione ci venne dalla vetta: -Hurrà!
Gli austriaci agitavano berretti e fucili verso di noi. Hurrà!
Io non mi rendevo conto di quella festa. Essa era qualcosa di più che la gioia di una posizione conquistata, senza contrasto. Perché tanto entusiasmo?
Io mi voltai indietro e capii
Di fronte a noi, tutta illuminata dal sole, come un immenso manto ricoperto di perle scintillanti, si stendeva la pianura veneta. Sotto, Bassano e il Brenta; e poi, più in fondo a destra Verona, Vicenza, Treviso, Padova. In fondo, a sinistra, Venezia, Venezia!”
Dalla cima del Monte Fior si gode di un panorama mozzafiato e, nelle giornate limpide, si può vedere fino a Venezia e anche oltre.
Il sentiero continua sempre accompagnato da numerose targhe che riportano documenti delle vicende di guerra rendendo più commovente il percorso. Dopo un tratto pianeggiante si raggiunge la malga Montagna Nuova. Dalì il sentiero inizia gradualmente a scendere ai piedi di Monte Fior per riportarci dopo circa mezz’ora a malga Slapeur.
E’ qui che potremo osservare lo spettacolo naturale delle “Città di Roccia”, un paesaggio che ha dell’incredibile: trattasi di enormi dorsali di calcare rosso, stratigrafato dal lavoro dei millenni delle glaciazioni. Uno spettacolo assolutamente unico.
BUONA CAMMINATA!
Orario
(Giovedì) 8:00 - 20:00